Nel 2013 i miei genitori acquistarono una casa di montagna, di quelle classiche in una borgata distaccata, con il cortile condiviso con altre 2 abitazioni.
Era un sistema molto usato nel passato e le famiglie tendevano a vivere insieme in parti della stessa “struttura” in cui spesso non c’erano separazioni nette.
Era un anno intero che mio padre cercava di convincere il resto della famiglia che si trattava di un buon affare. ad ogni modo la comprò ed in parte mi adoperai per dargli una mano.
Avevamo quasi tutte le conoscenze necessarie e buona parte dell’attrezzatura.
Come spesso accade, prima di costruire è necessario distruggere, così passammo in modalità “forza bruta” ed eliminammo tutto il superfluo, considerando che si trattava di una casa totalmente in pietra su cui avevano abbozzato alcune parti di mattoni in momenti successivi.
Quando finalmente avevamo ripulito tutto, ci guardammo in faccia con l’aria interrogativa: ed ora?
Non preoccuparti se non hai ben chiaro cosa fare, l’importante è che sia chiaro l’obiettivo!
Mi occupai degli impianti elettrici e idraulici di carico, mentre la parte di scarico la face mio padre. La sfida più grande fu allineare tutta la ristrutturazione alle norme di legge, così gli impianti furono controllati attentamente.
Naturalmente non era possibile realizzare tutto da soli in tempi “normali”, così di volta in volta vennero chiamati professionisti per la parte muraria strutturale.
Fu un’esperienza incredibile, nonostante non fosse la prima!