Nel 1986 o giù di lì, mio cugino chitarrista di un gruppo, alla fine di una serata in un locale, mise via la sua bellissima chitarra acustica nella sua custodia morbida.
Purtroppo era un giorno di piogga e corse verso l’auto infilando tutto nel baule con l’attrezzatura.
Quando riaprì finalmente la custodia dopo qualche giorno, si rese conto di aver sfondato la cassa superiore e fu tristemente costretto a liberarsene.
Quando essere nel momento giusto al posto giusto può fare la differenza!
Quel giorno ero da lui e la vista della chitarra crepata e bucata mi tocco molto, quanto il suo dispiacere di buttarla, così gli chiesi di tenerla.
Quello fu il momento in cui accerezzai l’idea di rimetterla in sesto, ma ovviamente a costo zero.
Ovviamente il materiale e la lavorazione necessaria non erano alla mia portata, soprattutto l’esperienza e l’attrezzatura, ma deecisi di provare ugualmente utilizzando ciò che avevo a disposizione.
Al tempo avevo una lamina di perline da parete, così tolsi le corde, finii di rompere la cassa, tagliai via con precisione dal bordo ciò che rimaneva del legno e recuperai il ponte.
Disegnai e sagomai la lamina, la incollai sulla cassa e rimisi il ponte, ma dovetti rivedere i fori di inserimento delle corde poichè l’angolatura del manico non era più la stessa e attesi ansiosamente che tutto si saldasse perfettamente per rimettere le corde.
La fretta fu una pessima consigliera, al punto che al primo tentativo di caricare le corde, il ponte si stacco violentemente passandomi ad una decina di centimetri dalla faccia!
Naturalmente mio cugino non la rivolle indietro perchè di fatto non aveva più il suono originale, ma non per questo non era gradevole da ascoltare, anzi!
Ancora oggi un amico che ha fatto il conservatorio ed è un insegnante apprezza quel suono e la chitarra è ancora appesa al muro della mia sala.
Spesso non si ha la consepevolezza di ciò che si sta realizzando se non al termine dei lavori, l’unica cosa di cui si è certi è quel qualcosa che dentro ti guida e ti convince che sarà un successo, che funzionerà. Quindi meglio non mollare alle prime difficoltà, ma continua a lavorare fino a quando finalmente non vedrai materializzarsi tra le tue mani il risultato del tuo progetto.